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  • Immagine del redattoreGioia Gori

La Depressione Post Partum esiste anche per i padri.

La nascita di un bambino è di per sé un evento stressante, diventare genitori significa doversi adattare a molti cambiamenti di natura pratica, emotiva e sociale.

La maggior parte dei padri e delle madri hanno un’iniziale difficoltà nell’adattarsi al nuovo ruolo. I miti sulla genitorialità possono infatti creare fantasie irrealistiche, che possono portare genitori in difficoltà a provare veri e propri sentimenti di fallimento.

Esiste un vero e proprio “spettro depressivo perinatale” che comprende la comparsa di forme di depressione durante la gravidanza ed include le più comuni Maternity o Baby Blues o Depressione Post Partum.

I fattori di rischio più comuni che incidono nell’insorgenza di una Depressione Post Partum sono:

- Mancanza di sonno soddisfacente

- Pregressa storia di depressione

E’ stato inoltre osservato che persino più drasticamente di quello che avviene alle madri, i padri arrivano alla nascita del figlio ancora più impreparati e con poche informazione adeguate circa quello che accadrà dopo la nascità del figlio.

Il termine Depressione Post Partum Paterna (DPP) è stato coniato in ambito psicoanalitico. Colpisce il 5-10% dei padri e risulta associata con un incremento del rischio da parte dei bambini di sviluppare difficoltà di tipo cognitivo, emotivo e comportamentale.

Nuove esigenze e responsabilità sono il punto di inizio dei grandi cambiamenti della vita, soprattutto nel periodo che segue il parto. Questi cambiamenti possono però diventare fattori di rischio nella depressione post partum paterna. Rispetto alle madri i padri possono sperimentare più facilmente la difficoltà nello sviluppare un legame emotivo con il proprio figlio. Nella mamma questo avviene quasi instantaneamente nel momento della nascita. Il legame padre - figlio invece pare che si sviluppi in modo più graduale nei primi due mesi di vita del bambino.

La sintomatologia ricorrente comprende: irrequietezza, tristezza, malinconia, impotenza, disperazione, sconforto, umore depresso, perdita d’interesse, preoccupazione costante.

Il rischio è più evidente quando si ha il primo figlio e la compagna è già stata colpita da una depressione post partum.

A livello psicologico è importante lavorare da un lato sui fattori protettivi sociali, come la relazione di coppia, e dall’altro sugli aspetti interni ed emotivi. Ad esempio sarà fondamentale approfondire con la persona i vissuti di impotenza e frustrazione, le aspettative che erano presenti prima della nascita del figlio, l’eventuale senso di colpa per non provare ciò che socialmente si ritiene corretto e giusto e i modelli familiari introiettati dalla propria storia personale.

In conclusione è importante che entrambi i genitori siano consapevoli dei sintomi della Depressione Post Partum paterna e materna, così da poter richiedere assistenza adeguata.

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